La prima sede Avis fuori dall’Italia compie sessant’anni.

La nostra è una associazione importante: è forse il primo esempio di associazione di italiani al servizio del territorio, e non solo per la comunità italiana. Avis è stata un importante tassello nel processo di accettazione e integrazione:  la nostra missione è non solo legata all’importanza della donazione di sangue, ma anche alla diffusione di quella cultura italiana solidale e generosa che ci contraddistingue.

Sessant’anni di trasformazione, per essere sempre il linea con le esigenze di un mondo che cambia.

Sessant’anni di successi, grazie dall’instancabile lavoro dei comitati e dei presidenti che mi hanno preceduta, e grazie al comitato attuale, sempre creativo nel trovare soluzioni dove soluzioni non sembrano esserci, dove le differenze di opinioni sono un valore e non un ostacolo.  E grazie naturalmente ai nostri soci. 

Per tenere il passo con i tempi pur mantenendo il cuore della missione dell’AVIS, vogliamo trovare nuove strade per parlare con le nuove generazioni – italiane e no. Di qui la pagina Facebook e Instagram, le iniziative magari un po’ “nuove”, come gli incontri AVIS, la partecipazione a Dantedì o a Unter Strom.  Abbiamo riallacciato legami con il comune di Baden e il Blutspende Aargau-Solothurn grazie ai banchetti informativi e recentemente a Badenfahrt.  Il nostro compito originale rimane – informare e accompagnare alla donazione tutti gli stranieri (e perché no, anche svizzeri), in linea con il principio che la donazione dev’essere spontanea, anonima e non retribuita.

Auguro alla nostra AVIS tanti anni ancora, un impegno non facile, ma con il vostro aiuto e con l’aiuto di quelli che verranno, festeggeremo insieme molti anniversari ancorra.

Buon Compleanno, AVIS!

Un grazie di cuore a questa meravigliosa, incredibile squadra.