Quante volte ci siamo fermati a guardarlo, fuori dal bar dell’ospedale, bevendo un cappuccino dopo la donazione…

Quando sono iniziati i lavori di ristrutturazione del KSB, e abbiamo capito che tutto sarebbe cambiato nel giardino intorno all’edificio, ci siamo dati da fare per rintracciare la persona responsabile del progetto e chiedere che cosa ne sarebbe stato del nostro monumento. Avevano già pensato a dove ricollocarlo? Oppure volevano restituircelo, e in tal caso avremmo dovuto trovare una nuova destinazione e organizzarci per il trasporto?

Un bel mistero: i nostri contatti di oltre dieci anni fa tutti andati via – in pensione oppure passati ad altre organizzazioni, non si trova il modo di risalire alla persona giusta. Dal sito web dell’ospedale troviamo qualcuno, ma nessuno che sappia qualcosa del nostro monumento.

Così il nostro Sergio non ci pensa due volte. Va di persona al cantiere e inizi a farsi un giro… ed eccolo là, il nostro monumento! Fermate un paio di persone che lavorano nel cantiere, riesce a trovare un responsabile. Spiega la situazione. L’altro, gentilissimo, lo rassicura – certo, certo, se c’è qualche problema o ricevo istruzioni ci sentiamo! Si scambiano i numeri di telefono.

Ed eccolo là, il monumento, ricollocato poco distante dal bellissimo ingesso del nuovo edificio.

Un rinnovato riconoscimento del contributo dei donatori di sangue italiani e del legame tra la nostra associazione e le istituzioni locali.

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